La Germania scommette sull’elettrico e annuncia l’obbligo di installare una colonnina di ricarica in ogni distributore di carburanti. Inoltre, per contribuire all’uscita dalla crisi post Covid-19 stanzia una pioggia di miliardi di euro per l’acquisto di auto full electric.

Ma anche tra buone notizie come queste non mancano le polemiche: come quella delle associazioni dei concessionari che, al governo di Berlino, rimproverano di aver approvato un piano di interventi (nel complesso 130 miliardi di euro, di cui 500 milioni “ad hoc”) dove rientrano solo le vetture al 100% elettriche, lasciando fuori tutto il resto, ibride comprese. Il pacchetto prevede un bonus fino a 9.000 euro per vetture con soglia di emissioni pari a zero, che abbiamo un costo massimo di 40.000 euro. Della cifra di aiuto, 6.0000 euro arrivano al consumatore da parte del governo, mentre altri 3.000 dalle case automobilistiche. Inoltre, l’iva è stata abbassata dal 19 al 16%. L’Italia da parte sua ha inserito agevolazioni per installare un Wallbox (ricarica “casalinga” all’interno degli incentivi dell’Ecobonus.

NEL MONDO +60%

Per il momento la linea è quella di potenziare esclusivamente la modalità totalmente green, facendo alzare il numero delle full electric che in Germania è dell’1,8% del mercato (in Italia siamo fermi a circa lo 0,5%,). Nel corso del 2019 la crescita di colonnine in tutto il mondo è aumentata del 60%, ma oltre la metà di questo incremento si deve solo alla Cina che sta conducendo una grande battaglia su questo fronte. Il mese scorso l’Unione Europea ha redarguito formalmente Italia, Portogallo e Gran Bretagna per il ritardo nel programma di diffusione delle colonnine e non si esclude che il prossimo anno l’UE non detti un numero minimo di ricariche pubbliche sul territorio nazionale.

LA GERMANIA DOPPIA L’ITALIA

In Germania attualmente sono presenti 27.730 stazioni di ricarica elettrica (dati BDEW, associazione tedesca per l’industria dell’energia e dell’acqua. L’obiettivo è di arrivare a una quota minima di 70.000 stazioni (di cui il 10%) “fast”. In Italia, invece, si contano (studio MOTUS-E, dati febbraio 2020, con un +33% su settembre 2019) soltanto 13.721 colonnine divise in 7.203 stazioni. Del totale, il 73% è fruibile da chiunque, mentre il 27% si trova su suolo privato a uso pubblico (supermercati o centri commerciali, ad esempio).

PREZZI ANCORA TROPPO ALTI

Uno dei fattori critici dell’elettrico è, però, il prezzo troppo elevato attualmente di questa tecnologia. Anche city car potenzialmente alla portata di tutti con motori tradizionali, quando equipaggiate elettricamente diventano irraggiungibili. La Germania con l’inventivo di 9.000 entro un corso di 40.000 della vettura chiavi in mano (oltre i 40.000 il contributo è zero!), vuole sensibilizzare le case automobilistiche a produrre veicoli a costo contenuto. La stampa specializzata vede questa decisione anche come un aiuto alla prima elettrica “popolare” tedesca che uscirà con prezzo di base a 29.900 euro: la Volkswagen ID.3.

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