Fino a 10.000 euro di finanziamento. È quanto viene riservato dall’Ecobonus per l’acquisto di automobili di nuova immatricolazione green (elettriche e ibride) con a annessa la rottamazione, con un incentivo di 8.000 euro statali e altri 2.000 delle concessionarie (6.000 euro senza rottamazione). Cifre notevoli che, però, si scontrano in parte anche col costo elevato di queste autovetture.

Infatti, le novità del decreto di agosto e valide fino a fine anno hanno portato a questo quadro legato alle emissioni di anidride carbonica. Si va dalle elettriche e ibride più performanti (appunto da 0 a 20 g/km CO2) a salire.

Emissioni e contributi

0-20 g/km
8.000 euro con rottamazione (+2.000 euro di contributo del concessionario). 5.000 euro senza rottamazione (+1.000 euro di contributo del concessionario).
21-60 g/km
4.500 euro con rottamazione (+2.000 euro di contributo del concessionario), 2.500 euro senza rottamazione (+1.000 euro di contributo del concessionario).
61-90 g/km
1.750 euro con rottamazione (+2.000 euro di contributo del concessionario), 1.000 euro senza rottamazione (+1.000 euro di contributo del concessionario).
91-110 g/km
1.500 euro con rottamazione (+2.000 euro di contributo del concessionario), 750 euro senza rottamazione (+1.000 di contributo del concessionario). Qui i fondi sono però già esauriti.

91-110 g/km: Ecobonus esaurito

L’ultima fascia (91-110 g/km, con prezzo fino a 40.000 euro accessori compresi ma al netto dell’Iva ed escluse Ipt e messa su strada), la più richiesta perché più abbordabile comprendendo di fatto tutte le auto di fascia medio-bassa, benzina e diesel, proprio in questi giorni ha esaurito i fondi. Per le fasce comprese tra 0-60 g/km si può arrivare invece a un valore di 50.000 euro.

Il decreto di agosto ha stanziato in totale 400 milioni di euro. Di questi 150 milioni per le fasce 0-60 g/km, 150 milioni per quella 61-90 g/km e soltanto 100 milioni 91-110 g/km. La scelta del Governo è stata proprio quella di favorire le auto meno inquinanti, svecchiando il parco auto. In una crisi come quella che stiamo vivendo, però, da più parti si spera che venga inserita altra liquidità.

“Eliminiamo i limiti dei finanziamenti per fascia”

“Dopo la fase più buia della crisi da COVID-19 – afferma Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – restano fosche le prospettive dell’industria automotive europea nonostante la ripartenza delle attività, come certificato dai dati pubblicati oggi dall’ACEA, che mostrano solo un attenuarsi della tendenza negativa.

Uno spiraglio di speranza – prosegue il Direttore Generale – viene però per l’Italia dal marginale calo di agosto, risultato degli incentivi approvati con la Legge Rilancio e di quelli contenuti nel Decreto Agosto, con questi ultimi che stanno efficacemente sostenendo il mercato anche nel mese di settembre.
Restano, come già da noi tuttavia segnalato in numerose occasioni – continua Cardinali – i limiti del pacchetto così come disegnato, con il plafond di 100 milioni di euro destinato ai veicoli rientranti nella fascia emissiva di CO2 91-110 g/km già esauritosi dopo meno di 2 settimane. Allo stesso tempo, restano a oggi disponibili circa 300 milioni di fondi nelle altre fasce di emissione, parte dei quali probabilmente avanzeranno a fine anno.
Con il doppio obiettivo di sostenere il mercato, e quindi una filiera produttiva che molto contribuisce all’economia e all’erario nazionali, e accelerare il rinnovo di un parco circolante tra i più obsoleti in Europa, UNRAE chiede quindi che, in sede di conversione del Decreto Agosto, vengano rimossi i fattori di rigidità che impediscono il travaso di risorse da una fascia emissiva all’altra o di prevedere un fondo unico, per evitare il rischio di rimanere a fine anno con parte dei fondi inutilizzati.

È urgente – conclude Cardinali – che una soluzione venga trovata affinché il plafond della fascia emissiva 91-110 g/km venga assolutamente rifinanziato per il bene del paese, del settore e dei consumatori”.

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