A volerla vedere con ottimismo per le immatricolazioni auto in Italia a ottobre 2020, se è vero che il dato ha segnato un -0,2%, la flessione dall’inizio dell’anno si è comunque ridotta. A settembre, infatti, la perdita del mercato nazionale dei primi 9 mesi si era attestata su un -34,21%. Al 31 ottobre, invece, a -30,09%. La questione è però molto meno rosea.

In Europa il dato medio dei primi 10 mesi è di -27,3% (pari a 1.034.669 veicoli immatricolati, circa 3 milioni in meno nei primi 10 mesi del 2020), con flessioni sotto il 20% soltanto di Norvegia (-10,6%), Svezia (-16,8%), Finlandia (-16,9%), Lituania (-18%), Danimarca (-18,1%) e Cipro (-19,9%). Peggio del -30,09% italiano, invece, soltanto Regno Unito (-31%), Grecia (33,2%), Bulgaria (-35,6%), Spagna (-36,8%), Portogallo (-37,1%) e Croazia (-43,5%).

Stop incentivi: 10% bruciato in un mese
Ma come mai si è passati da un incoraggiante +9,54% di immatricolazioni auto di settembre a un –0,2% di ottobre?
“Al di là dei dati contingenti del mercato, l’esperienza degli ultimi mesi mostra chiaramente l’insufficienza di una politica incentrata su incentivi “mordi e fuggi” – commenta Michele Crisci – Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – Appare oltretutto evidente, nell’attuale fase di emergenza economica, che la scelta di non rifinanziare i fondi legati alla fascia di CO2 più importante dal punto di vista dei volumi ha immediatamente rifermato il mercato. A questo punto è chiarissima la necessità di dare maggiore continuità al sostegno del settore automotive, già a partire dalla prossima Legge di Bilancio. In parallelo sarà necessario avviare un approccio strategico verso soluzioni strutturali che accompagnino la transizione tecnologica verso la mobilità a zero emissioni, includendo tutta la filiera produttiva e commerciale”.

Il riferimento è agli affetti dell’Ecobonus che si sono però esauriti (e attualmente non rifinanziati) nel giro di poche settimane: stiamo parlando in particolare delle fasce più popolari, con emissioni di CO2 comprese tra 61 e 110 g/km. “Le previsioni per fine anno – conclude Michele Crisci – proiettano un livello di immatricolazioni che dovrebbe attestarsi probabilmente al di sotto di 1.400.000 unità, in calo di oltre il 27% rispetto al 2019, una riduzione drammatica che ha un solo precedente nella storia moderna”.

IMMATRICOLAZIONI ITALIA ED EUROPA
Italia ottobre 2020: 156.978 veicoli immatricolati (-0,2% / ottobre 2019)
Italia settembre 2020: 156.132 v.i. (+9,54% / settembre 2019)
Italia agosto 2020: 88.801 v.i. (-0,4% / agosto 2019)
Italia luglio 2020: 136.653 v.i. (-10,9% / luglio 2019)
Italia giugno 2020: 132.457 v.i (-24,1% / giugno 2019)
Italia maggio 2020: 99.711 v.i. (-49,6% / maggio 2019)
Italia aprile 2020: 4.279 v.i. (-97,6% / aprile 2019)

Italia gennaio-ottobre 2020: 1.123.194 (-30,09% / gennaio-ottobre 2019).
Europa gennaio-ottobre 2020: 8.011.490 (-27,3% / gennaio-ottobre 2019).

Uno sguardo all’Europa: FCA e Renault ottobre in positivo
Analizzando i dati forniti da Unrae per il nostro Continente, sorprendono i casi dei gruppi FCA e Renault che segnano, unici nel panorama, un segno positivo per il mese di ottobre. In particolare, FCA in Europa regista un +3,9% (anche se la flessione da inizio anno è del 30,5) e Renault Group +0,2%, (-28,01 nel 2020). Toyota, Volvo e BMW sono le uniche case automobilistiche che nel 2020 hanno contenuto le perdite sotto il 20%, rispettivamente a -16,9%, -18% e -18,1%.

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