Nel 2021 il mercato auto in Italia ha visto perdere un’auto su quattro rispetto all’ultimo anno pre-pandemia, il 2019. Se è vero che gli ultimi 12 mesi hanno fatto registrare un +5,5% sull’annus horribilis (2020), il vero paragone va appunto fatto con due anni fa. E il risultato è abbastanza impietoso: -24%. Il solo mese di dicembre 2021 ha fatto in percentuale peggio: -27,5% sul 2020.

Se non bastasse, come evidenziano le associazioni di categoria e i media (qui Quattroruote), il Governo a oggi non ha approvato né prorogato aiuti per il settore, se non un retrofit sull’elettrico, cioè “ proroga al 31 dicembre 2022 i termini per usufruire del bonus fiscale del 60% – nel limite di 3.500 euro – da applicare al costo di installazione di un motore elettrico al posto di un propulsore termico”.

“L’UNRAE (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri) – afferma il presidente Michele Crisci – ribadisce il forte sconcerto per la decisione delle Istituzioni di non assegnare nella Legge di Bilancio le risorse economiche necessarie per incentivare il mercato dell’auto con un piano triennale. Finora, le pur scarse risorse destinate con interventi “stop and go” hanno avuto un impatto positivo nel promuovere la mobilità elettrica: le immatricolazioni di veicoli full-electric, plug-in hybrid e hybrid sono, infatti, aumentati del 274% nell’ultimo anno e mezzo, con indubbio impatto positivo sul rinnovo del parco e sulla riduzione emissioni”.

Mercato auto Italia 2021 in sintesi

  • GENNAIO-DICEMBRE 2021
  • 1.457.952 immatricolazioni
  • +76.000 unità / +5,5% sul 2020
  • – 460.000 unità / -24% sul 2019.
  • DICEMBRE 2021
  • 86.679 immatricolazioni (-27,5% sul 2020)

Il consuntivo degli ultimi 12 mesi, a detta degli esperti del settore, è stato purtroppo addirittura inferiore alle previsioni formulate durante l’anno.

“L’assenza di una strategia almeno di medio periodo, con un piano di interventi organico – aggiunge Crisci – farà ricadere i costi economici della transizione sui consumatori, e i costi sociali sui lavoratori di un comparto che genera un fatturato commisurabile al 20% del Pil”.

A differenza di Francia, Germania, Spagna e Regno Unito – sottolinea ancora l’associazione – l’Italia spicca tra i maggiori mercati come l’unico a non aver previsto alcuna risorsa per l’automotive. Per il solo 2022 fra PNRR e Leggi di Bilancio la Germania ha stanziato 2.100 milioni di euro, la Francia 1.245 e la Spagna 619 milioni di euro.

Segmenti e alimentazioni a confronto

Nell’ultimo mese del 2021 c’è stato un crollo in tutti i segmenti(eccezion fatta per l’alto di gamma)che chiudono il 2021 con recupero di quota per le city car, le utilitarie e il segmento D, una contrazione per le medie (seg. C) e una sostanziale stabilità per i segmenti E ed F.

Dal punto di vista dell’alimentazione, invece, benzina e diesel scendono ancora (e la notizia è positiva dal punto di vista strettamente ambientale) e chiudono al 31 dicembre 2021 rispettivamente al 29,7% e al 22,6% di share. Il Gpl, invece, con un recupero di quota, nel 2021 sale al 7,3%, con il metano al 2,1%.

Le ibride salgono al 30,1% del mercato e festeggiando la fine dell’anno al 29%, con le “full” hybrid al 6,9% e le “mild” al 22,1%. In forte crescita le vetture elettrificate: in dicembre le elettriche pure presentano una quota del 7% e le plug-in del 6,4%, nel totale anno chiudono in linea, con le elettriche al 4,6% e le plug-in al 4,7% del totale, con 136.854 vetture complessivamente immatricolate.

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